Dal 25 al 30 gennaio torna a Milano Teatro del Lemming, la nota compagnia di Rovigo diretta da Massimo Munaro che quest’anno festeggia in Italia e all’estero i suoi 20 anni di vita. Ospite di PiM Spazio Scenico, il gruppo presenta due distinti spettacoli entrambi legati alla Divina Commedia di Dante: dal 25 al 27 gennaio 2007 è di scena Nekyia parte I, un viaggio all’inferno da fruire nella maniera tradizionale, mentre dal 28 al 30 gennaio è la volta dell’intero percorso inferno-purgatorio-paradiso, dal titolo Nekyia, aperto a soli 17 spettatori invitati a costruire una relazione particolare con lo spazio e con gli attori, secondo lo spirito che ha reso celebre il Lemming.
In greco Nekyia significa “viaggio per mare di notte” e anche “discesa agli inferi” e per il Lemming l’inferno diventa un’immersione nell’inconscio, nel profondo, nel sogno, in un luogo senza tempo che tuttavia è capace di mettere gli spettatori di fronte a delle domande di fondo che riguardano il nostro presente e in particolare il senso del teatro oggi.
“Se la nostra società – scrive Munaro - è davvero diventata una “società dello spettacolo”, invadendo qualunque espressione sociale, il compito del Teatro, a noi pare, è diventato quello di affermare per sé uno statuto non spettacolare, poiché questa è l’unica via onorevole, forse l’ultima possibile, per giustificare la propria esistenza. Riportare così il teatro ad una dimensione rituale, da cui pure esso sgorga originariamente, significa affermare oggi la sua funzione e la sua necessità. Da questo punto di vista il teatro – da tempo – dovrebbe essere considerato non più luogo della finzione – che lasciamo volentieri all’infera spettacolarità diffusa – ma come luogo della rivelazione (Theatron, appunto), dovrebbe essere cioè in grado di costituirsi come regno dell’Anti-finzione. In altre parole: o il Teatro è in grado di proporsi come momento di Verità per una comunità di attori e spettatori considerati nella loro singolarità personale o il teatro non ha più alcuna ragione di esistere”.
Se Nekyia parte I prevede una visione frontale da parte degli spettatori seduti in platea, l’intero viaggio Nekyia diventa invece un’esperienza forte da vivere sul filo delle emozioni, rievocate dall’intimità del contatto fisico con gli attori e dalla situazione di forte coinvolgimento. Gli spettatori sono invitati a portare in teatro una torta, della frutta o un qualsiasi cibo da condividere. Diventano un unico corpo, una piccola comunità che si mette sulle orme del viaggio dantesco e non ha paura di interrogare il teatro sulla sua identità e natura, quella di rito che mette in relazione i suoi poli fondanti, gli attori e gli spettatori. Dopo Edipo, Dioniso, Amore e Psiche e Odisseo, spettacoli per uno, due, 33 spettatori, che costituiscono la Tetralogia sul Mito e sullo Spettatore espressione di una ricerca sul coinvolgimento diretto, sensorariale e drammaturgico dello spettatore, Teatro del Lemming arriva a Nekyia, sintesi di questo percorso che vuole essere sia un rito di vita per attori e spettatori, un rito di attraversamento, morte e rinascita, sia un atto di amore per il teatro e le sue possibilità ancora inesplorate. Se nella Teatralogia il gruppo di Rovigo mira a coinvolgere il singolo spettatore ora il pubblico è invece considerato come piccola comunità e corpo unico.
Nato a Rovigo nel 1987, dall’incontro fra il regista e compositore Massimo Munaro e lo scenografo e regista Martino Ferrari, Teatro del Lemming si è distinto per una ricerca originale e tenace, condotta in una cittadina di provincia ma poi portata con successo nei principali festival e teatri italiani ed europei, sempre attenta alla funzione del teatro e alla relazione con lo spettatore. Il nome del gruppo è un omaggio ad una canzone dei Van Der Graaf Generator, noto gruppo rock inglese, e si lega ai lemming, piccoli roditori che vivono in Scandinavia e periodicamente, dopo aver prolificato in massa si dirigono verso i fiordi per buttarsi a morire nel mare, esausti per il lungo viaggio. “Ci piaceva questo istinto animale – spiega Munaro – pensare al teatro in termini di necessità, mettere in gioco durante gli spettacoli le nostre esigenze più vive”. Dopo i primi spettacoli e una lunga attività laboratoriale Teatro del Lemming dal giugno del 1994 promuove a Rovigo Opera Prima, un festival coraggioso che si occupa per primo di segnalare la nuova generazione teatrale italiana. Nel 1996 Opera Prima riceve il prestigioso Premio Giuseppe Bartolucci ma alcuni anni più tardi un pesante taglio ai finanziamenti ne impedisce la realizzazione anche se, finalmente, da quest’anno Opera Prima torna in campo. Nel 1994 Cinque sassi è indicato come miglior spettacolo al premio UBU, poi è la volta di Faust, spettacolo itinerante fra gli spazi urbani di Rovigo, fino ad arrivare alla Teatralogia che segna la maturità artistica del Lemming. Nel 2001 l’editrice Zona pubblica una monografia sul Teatro del Lemming a cura di Franco Vazzoler e Marco Berisso. Nel 2002 il gruppo apre a Rovigo Spazio Lemming una sede in cui crea i propri spettacoli e sviluppa un’intensa attività pedagogica sull’attore.
Nel gennaio 2003 scompare improvvisamente, dopo una breve e violenta malattia, Roberto Domeneghetti fra i protagonisti principali dell’attività del Lemming di questi anni. A lui è dedicata l’ultima produzione del gruppo INFERNO – i trentaquattro Canti, radicale reinvenzione della prima cantica dantesca, cui segue INFERNO – A PORTE CHIUSE libera riscrittura del dramma omonimo di Jean-Paul Sartre.
Teatro del Lemming
Nekyia – viaggio per mare di notte
Parte I: Inferno
con Antonia Bertagnon, Diana Ferrantini, Massimo Munaro, Chiara Elisa Rossini, Fiorella Tommasini, Silvano Rossignoli
drammaturgia musiche e regia Massimo Munaro
25 – 26 – 27 gennaio 07 ore 21 – durata 1 ora
Teatro del Lemming
Nekyia – viaggio per mare di notte
inferno prugatorio paradiso
con Antonia Bertagnon, Diana Ferrantini, Chiara Elisa Rossini, Fiorella Tommasini, Silvano Rossignoli, Massimo Munaro
voci registrate Massimo Munaro, Roberta Zanardo, Giacomo D’Alelio, Chiara Elisa Rossini,
Camilla Ferrari (canto)
assistenza tecnica Alessandro Gasperotto
drammaturgia musica e regia Massimo Munaro
a Roberto Domeneghetti
28 – 29 – 30 gennaio 07 ore 21 – durata 2 ore
spettacolo per 17 spettatori, prenotazione obbligatoria allo 02. 55196240